Il #blackfriday all'italiana fa creare una lista di desideri al consumatore nel mese di novembre, bloccando gli acquisti fino al 20 per poi vendere merce scontata in pochi giorni. Siamo sicuri che sia un'operazione profittevole per le attività? Quello che negli Stati Uniti è il giorno dell’inizio degli acquisti natalizi, il venerdì successivo alla festa del Ringraziamento, in Italia si è trasformato in un mese. Importiamo dagli States tante abitudini però quella del Black Friday da giorno di super sconti è diventato un mese di super sconti. La domanda è: tutto questo ha un senso? Il Black Friday nel 2024 compirà ben 100 anni ed è stato ideato dai grandi magazzini Macy’s. Un giorno, di venerdì. In Italia ci siamo un po’ allargati. Certo, apparentemente per il consumatore sembra un paese di balocchi in cui comprare quello che desidera a un prezzo ribassato (anche se non sempre è così), ma mettiamoci per una volta nei panni dei nostri commercianti, sia negozi fisici sia negozi online. Ecco, facciamo un esempio. Il negozio acquista dal produttore un prodotto a 100 euro. Lo mette in vendita diciamo a 200 euro. Poi per il Black Friday concede uno sconto del 50% e quindi lo propone a 100. C’è qualcosa che non funziona perché in pratica ci sta perdendo considerando i costi di gestione. Poi i prezzi tornano a salire per i regali di Natale. Forse sarebbe il caso di pensarci bene e di rivedere la politica del Black Friday. Gli sconti sul prezzo di listino andrebbero fatti eventualmente a inizio stagione, quando le vendite ristagnano in quanto la stagione non è ancora cambiata, settembre-ottobre tanto per intenderci, o marzo-aprile. E se possibile alla clientela già acquisita, comunicandoglielo in modo esclusivo via email o WhatsApp. Quello che non si possono permettere le piccole attività o gli shop online è di seguire grandi brand e portali e-commerce come Amazon. E’ un errore strategico inseguirli su un terreno su cui non possono assolutamente competere e anzi rischiano di farsi male. Differenziarsi rispetto agli altri è l’unica soluzione soprattutto per le attività che propongono prodotti di largo consumo che si trovano facilmente a livello locale e online. E allora è bene lavorare su tutti gli elementi di consulenza (prova prodotto, consiglio utile, test e altro), contatto (hai una persona, un telefono, un’assistente con cui puoi chiamare e parlare), personalizzazione (ti adatto il prodotto sulle tue esigenze specifiche, te lo accorcio-allungo, ci metto le iniziali, etc.) e servizio (te lo consegno a casa, te lo tengo da parte, etc.).Il black friday ha ancora un senso?
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